CHI SONO
La nostra storia e i ricordi che portiamo con noi hanno un grandissimo valore. Da una parte le radici familiari e culturali ci dicono da dove veniamo, raccontano le nostre origini e ci mettono in comunicazione con il nostro passato. Dall’altra le esperienze vissute descrivono quali strade abbiamo intrapreso e chi abbiamo scelto di essere. Infine le emozioni che accompagnano il percorso ci aiutano a “leggere” bivi e deviazioni che ci siamo trovati ad affrontare.
Conoscere il nostro vissuto e analizzarlo, talvolta ribaltando ruoli e preconcetti che ci hanno accompagnato fino ad ora, ci aiuta ad adottare un punto di vista esterno, nuovo e inatteso; per guardare in modo inedito alle pagine della nostra storia.
Attraverso il mio orientamento sistemico-relazionale dedico particolare attenzione alle storie dei miei pazienti, uniche e preziose.
Quella che vi propongo di seguito è la Storia di come io sono diventata Psicologa.
L’INIZIO
Mi chiamo Michela Todeschini, sono nata e cresciuta a Verona.
Si sa che a tredici anni è difficile capire cosa si vuole “fare da grandi “, così anche io ho iniziato ad avvicinarmi al mondo della Psicologia quasi per caso, con la scelta di frequentare l’ex Liceo socio-psico-pedagogico “Montanari” di Verona. Cinque anni più tardi mi sono trovata di fronte ad una nuova scelta, cosa fare ora? Avevo tanta curiosità per gli aspetti psicologici e un forte interesse per le scienze, la facoltà di Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva sembrava fare proprio al caso mio. Così la piccola cittadina di Rovereto e i suoi abitanti, per tre anni sono stati la mia seconda casa.
USCIRE DALLA COMFORT ZONE
Ho vissuti gli anni universitari con leggerezza, appassionandomi ai corsi di neuroscienze e psicologia cognitiva, fino a quando al terzo anno, conseguita la laurea, ho sentito che mancava qualcosa alla mia formazione personale. Così ho deciso che sarei partita: per un anno avrei vissuto negli Stati Uniti come ragazza alla pari in una famiglia americana. Non è semplice riassumere quel periodo, ho conosciuto persone provenienti da una miriade di culture differenti e mi sono lanciata in mille esperienze, accogliendo tutto quello che veniva, nel bene e nel male. Ma ciò che più ho imparato è quello che in psicologia viene definito “sospensione del giudizio”, ovvero la capacità di mettersi in ascolto senza giudicare. La possibilità di confrontarmi con una pluralità di pensieri e credenze non solo mi ha arricchita moltissimo, ma mi ha allenata a cambiare il mio punto di vista, mettendomi in discussione. Questo apprendimento si è rivelato fondamentale nel lavoro di supporto psicologico con gli adulti.
SI APRONO NUOVE STRADE
Rientrata in Italia, con rinnovato interesse ho proseguito la strada della psicologia, sempre mantenendo un approccio di base scientifico, scegliendo quindi la specializzazione in Neuroscienze. Durante questi due anni ho trascorso un periodo all’università di Maastricht (Olanda) e a Lione (Francia). L’Erasmus in Olanda mi ha permesso di sperimentare un metodo di apprendimento innovativo basato sulla didattica di gruppo attiva e collaborativa, costruita in gran parte dagli studenti stessi. Questo metodo è ancora alla base del mio approccio quando tengo dei corsi o devo trasmettere un insegnamento. In Francia invece ho condotto l’esperimento per la mia tesi di Laurea magistrale “Addestramento alla percezione spaziale del suono: un approccio in realtà virtuale”, grazie al prof. Pavani e la dott.ssa Valzolgher che per me sono stati dei veri e propri mentori. Con loro ho pubblicato diversi articoli.
AFFACCIO SULLA TERZA ETA’
Fino a qui il mio percorso accademico era sempre stato orientato verso la ricerca scientifica, ma sentivo che non appagava appieno i miei interessi. Con la scelta del tirocino professionalizzante, mi sono messa alla prova in un ambito che ancora non avevo sperimentato: la pratica clinica. Con una buona dose di curiosità, che ben presto è mutata in entusiasmo, ho scoperto la gioia di lavorare con gli anziani, ad oggi una delle macroaree di cui mi occupo.
VISIONE PRIVILEGITATA sulla famiglia
Durante tutti questi anni ho sempre lavorato come educatrice o aiuto-compiti in rientri pomeridiani per bambini e ragazzi. Lavorare dentro alle case di alcuni bambini mi ha permesso di avere una visione intima e privilegiata delle dinamiche familiari, ma anche di entrare in contatto diretto con realtà difficili, come condizioni di forte povertà o gravi deficit cognitivi. Non sempre è stato facile ma davvero ho messo il cuore in ogni caso che seguivo. Questo ha acceso la mia motivazione ad approfondire la tematica dei DSA, prima attraverso un master e poi sul campo. Ed ecco come si è sviluppata la passione per la mia seconda macroarea di interesse psicologico: l’età evolutiva.
LA MIA VOCAZIONE: CONOSCERE E AIUTARE
Ognuna di queste esperienze, mi ricordano che essere Psicologo, prima che un lavoro è una passione e una vocazione, che scaturisce dal genuino interesse di conoscere l’altro e di aiutarlo.
Quello che offro è accoglienza e ascolto, libero da pregiudizi e preconcetti, attraverso una relazione vera e autentica.
Sono convinta che ogni individuo sia dotato di un enorme potenziale e che abbia forze e risorse che a volte debbono essere svelate. Credo che con l’attenzione e la cura che porto nella relazione, io possa dedicarmi ad aiutare persone che vivono un periodo di fragilità o che vogliano semplicemente essere guidate alla scoperta di se stesse e del proprio percorso.
Infine vorrei congratularmi con tutti coloro che hanno scelto o sceglieranno di affrontare un percorso psicologico perchè indubbiamente è una scelta difficile, che però dimostra un grande amore verso se’ stessi e un grande coraggio di cambiare e mettersi in discussione per stare meglio.
Ricordatevi di dirvi Grazie.
Mi occupo di

Età evolutiva

Adulti
